Il percorso autentico che porta al perfezionamento della forza di volontà deve essere rintracciato da ogni individuo nella sua vita quotidiana, e questa idea è così semplice e ovvia che la maggioranza delle persone, andando in cerca di qualcosa di più complicato e misterioso, non se ne accorge nemmeno.
Basta un po’ di logica per capire che un uomo non può essere forte e debole allo stesso tempo, che non può sviluppare una volontà forte rimanendo schiavo di certe indulgenze, e che, perciò, l’unica strada che porta a un miglioramento della forza di volontà è quella di assalire e vincere le proprie debolezze. I mezzi per farlo sono già a portata di mano, nella mente e nella vita dell’individuo: risiedono nel lato debole del suo carattere, attaccando e conquistando il quale potrà sviluppare la necessaria forza di volontà. Chi è riuscito a fare sua questa semplice verità preliminare si renderà conto che l’intera scienza dell’allenamento della volontà è racchiusa in queste sette regole.
1. Abbandonare le cattive abitudini
Notiamo che il primo passo da compiere è l’abbandono delle cattive abitudini. Non è un compito facile. Richiede molti sforzi progressivi; solo così è possibile rinvigorirsi e fortificarsi. Se si rifiuta di compiere questo primo passo, non ci sarà modo di aumentare la propria forza di volontà, perché assecondando le cattive abitudini, per via del piacere immediato che ci procurano, si rinuncia al diritto di governare sé stessi e ci si riduce a essere deboli schiavi. Chi evita l’autodisciplina e cerca piuttosto qualche «segreto occulto», sperando di acquisire una migliore forza di volontà col minimo sforzo, sta solo illudendo sé stesso, indebolendo il potere che possiede.
2. Formarne di buone
L’aumento di forza di volontà ottenuto oltrepassando le cattive abitudini ci mette in condizione di iniziarne di buone: se dominare una cattiva abitudine richiede solo un’intenzione forte, formarne una nuova richiede un orientamento intelligente dell’intenzione. Per fare ciò, bisogna essere mentalmente attivi ed energici, e tenere sempre d’occhio sé stessi. Se un uomo riesce a perfezionarsi grazie alla seconda regola, non farà molta fatica a osservare la terza, cioè a prestare la massima attenzione ai doveri del momento presente.
3. Prestare la massima attenzione ai doveri del momento presente
L’accuratezza è una componente imprescindibile per lo sviluppo della volontà. Un lavoro trasandato è sintomo di debolezza. Occorre sempre mirare alla perfezione, anche nei compiti più modesti.
Senza dividere la mente, anzi prestando la massima attenzione a ogni singolo compito quando ci si presenta, si riesce ad acquisire una sempre maggiore precisione dell’intenzione e una concentrazione sempre più intensa – due facoltà mentali che danno spessore e valore al carattere, dando serenità e gioia a chi le possiede.
4. Fare con decisione, e subito, ciò che si deve fare
La pigrizia e la forza di volontà non vanno d’accordo: la tendenza a procrastinare è un ostacolo per ogni azione determinata. Non bisognerebbe mai rimandare nulla, nemmeno per pochi minuti. Ciò che deve essere fatto va fatto subito. Sembrerà poca cosa, ma è di grande importanza. È la chiave della forza, del successo e della pace interiore.
5. Vivere secondo le regole
Chi intende dare prova di una volontà forte e sviluppata deve vivere seguendo certe regole. Non deve assecondare ciecamente le sue passioni e i suoi impulsi, bensì addestrarli all’obbedienza. Deve vivere secondo i principi, e non secondo le passioni. Deve decidere cosa mangiare, bere, indossare e cosa no; quanti pasti al giorno fare, e a quali orari; a che ora andare a letto e a che ora alzarsi. Deve formulare regole atte al dominio di sé in ogni aspetto della vita e aderirvi religiosamente.
Vivere in maniera sregolata, mangiare, bere e cedere indiscriminatamente all’appetito sessuale significa vivere da animali, e non da uomini dotati di ragione e volontà. L’animale che si cela in ogni uomo deve essere ammansito e disciplinato, ridotto all’obbedienza, e questo è possibile solo allenando la mente e organizzando la propria vita in base a una regola di condotta. Il santo raggiunge la santità preservando i propri voti, e l’uomo che vive in ottemperanza a regole giuste e fisse sarà forte e saldo nei suoi proponimenti.
6. Controllare la lingua
La sesta regola, quella di controllare la lingua, deve essere praticata finché non si ottiene la perfetta padronanza della propria parola, così da non dire nulla che sia dettato dall’irascibilità, dalla rabbia, dal rancore o da cattive intenzioni. Chi ha una volontà forte non lascia correre la lingua senza riflettere e senza controllo.
7. Controllare la mente
Queste sei regole, se praticate con convinzione, porteranno alla settima, che è la più importante: l’opportuno controllo della propria mente.
L’autocontrollo è la cosa più essenziale nella vita, benché sia la meno conosciuta; ma colui che segue le regole suddette, mettendole in pratica in ogni suo atto e progetto, imparerà grazie all’esperienza a controllare e allenare la propria mente, coronando così l’aspirazione suprema dell’uomo: quella di una volontà pienamente sotto controllo.
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